Clamoroso a
Firenze: vince il Modena – I viola in vantaggio al 5° della ripresa (Milani)
raggiunti e superati dalla sorprendente matricola – Gol di Tinazzi e Vetrano
per gli ospiti
DAL NOSTRO INVIATO
Firenze. 16 settembre.
Come già avvenne lo scorso
anno alla prima partita del campionato (il Modena vinse a Como per 4-0), dopo
la promozione dalla Serie C alla B, alla prima uscita nella massima divisione
sul munitissimo campo della Fiorentina, una delle squadre candidate allo
scudetto, l’undici canarino ha sovvertito ogni pronostico vincendo nettamente.
È comunque necessario
premettere che la
Fiorentina presentatasi oggi in campo non era che una brutta
copia di quella che ha brillato di viva luce nello scorso campionato. Gli
atleti viola hanno palesato i difetti che già erano comparsi in occasione della
partita di Coppa contro l’Atletico di Madrid.
Il Modena non ha fatto che
approfittare della situazione e premere sull’acceleratore con tutta la forza
che aveva in corpo. Si temeva che la squadra di Malagoli, ad un certo punto,
cedesse di schianto, dando via libera all’attacco viola dopo il superlavoro
svolto nel primo tempo e chiusosi a reti inviolate. Al 5° della ripresa, l’attacco
fiorentino, per la regia di Hamrin ed il tocco finale di Milani, riusciva a
sorprendere la difesa gialloblu ed a passare in vantaggio. “Il gioco è fatto!
Il Modena è liquidato!”: queste le esclamazioni che spuntavano qua e là dalla
tribuna; invece, sul più bello, senza battere ciglio, gli atleti canarini si
sono rimboccati le maniche e, mentre scoppiava violento un temporale con
fulmini e acqua a catinelle, Tinazzi trovava la via della rete per il pareggio
e la mazzata la riceveva la squadra di Valcareggi. Poco dopo la mezz’ora il
gioco era fatto: scompaginata la difesa locale, l’attacco modenese segnava
nuovamente di forza per merito di Vetrano.
Quando le squadre entrano in
campo, circa ventimila spettatori affollano gli spalti. Batte il calcio d’inizio
il Modena e la matricola, fin dal primo minuto, si presenta con tutte le carte
in regola: il regista Merighi serve Bruells che, dalla destra, crossa, entra
Vetrano di testa, ma la palla sorvola la traversa. La Fiorentina non è da
meno ed, al 3°, scende compatta la prima linea ma la palla si perde sul fondo.
È un minuto dopo che la rete difesa da Balzarini corre un grosso pericolo: Hamrin serve di precisione Milani, il quale
calcia a rete di precisione, ma il portiere modenese devia in angolo. Al 13°,
Tinazzi (magnifico) lancia Bruells, il quale scende sul fondo ma non riesce a
mettere al centro. Pericolo per i modenesi, al quarto d’ora: attacco massiccio
di Hamrin e compagni, la difesa canarina sbanda, ma la palla circola in area
senza che nessun giocatore viola trovi lo spazio per centrare la porta. Più
sbrigativo è, invece, il Modena ed, al 18°, Merighi (ancora lui) appoggia a
Vetrano che centra, Bruells di testa mette fuori. Passa appena un minuto ed è
Conti che scende sulla destra e calcia di poco a lato. Al 25°, punizione contro
la Fiorentina,
Merighi serve Tinazzi, ma il suo tiro è alto.
Pericolo per Balzarini, al
31°: in un momento di lucidità degli uomini di punta fiorentini. Tiro di
Milani, uscita di Balzarini, rinvio corto; altro tiro, mischia in area, poi il
difensore modenese allontana. Al 34°, il Modena non è da meno: scende Vetrano
ben controllato da Malatrasi, ma l’ala modenese riesce a crossare, raccoglie
Bruells, salva Sarti con bravura. Poco dopo Sarti para in due tempi una saetta
di Tinazzi troppo centrata, accorre Bruells, ma giunge in ritardo.
Tenta il tiro Dell’Angelo,
ma Goldoni (tenacissimo) devia in angolo. Allo scadere del tempo, una salve di
fischi si busca Milani, che sciupa banalmente una buona occasione.
Cambia la musica nella ripresa:
al 2°, azione Hamrin, Canella, Milani con la conclusione fuori di poco. È un
preludio: infatti, al 5°, la
Fiorentina è in vantaggio: è ancora Hamrin l’iniziatore, il
quale serve Milani. Il tiro del centrattacco è secco e preciso, Balzarini ha un
attimo di indecisione e la palla è nel sacco.
Sullo slancio continua a
premere la squadra viola ma il Modena si scuote e
Merighi dà il “la”, servendo Tinazzi, il cui tiro è neutralizzato da Sarti che
devia in angolo con un intervento spettacolare. Anche questo è un preludio,
infatti, al 17°, Merighi serve ancora Tinazzi, che, con un gran tiro da fuori
area, batte Sarti, proprio nel momento in cui il cielo apre le sue cateratte.
L’acquazzone
sembra mettere le ali ai piedi ai modenesi. Tinazzi serve Bruells che spara al
volo e Sarti salva,; siamo al 21°. È Vetrano di scena, al 25°, che passa a
Tinazzi, il quale vorrebbe replicare, ma il portiere toscano ferma in due tempi
la palla scivolosa. Contropiede dei locali e tiro di Milani su passaggio di
Hamrin, i due più attìvi dell’attacco viola. Il Modena continua la pressione,
quando Tinazzi, al 32°, serve Bruells, il quale spara violentemente. Sarti si
salva col piede. I fischi dagli spalti si sprecano.
Al 38°, la rete
della vittoria modenese:
il tiro
iniziale è di Tinazzi, Malatrasi, nel tentativo di intercettare, devia la palla
che spiazza Sarti; però, la sfera va a colpire il montante e ritorna in campo;
facile per Vetrano che, tutto solo, insacca a porta vuota.
Da questo momento
il Modena è padrone del campo, mentre la Fiorentina annaspa senza idee, pare impossibile,
ma la palla viaggia da un giocatore gialloblu all’altro senza che i fiorentini
riescano ad impossessarsene. È l’apoteosi per i canarini e il crollo
definitivo per i viola.
FIORENTINA: Sarti;
Malatrasi, Castelletti; Rimbaldo, Gonfiantini, Marchesi; Hamrin, Canella,
Milani, Dell’Angelo, Petris.
MODENA: Balzarini;
Barucco, Garzena; Ottani, Aguzzoli, Goldoni; Bruells, Merighi, Conti, Tinazzi,
Vetrano.
Arbitro: Sbardella
di Roma.
Adler Ascari
Modena entusiasmante - I
gialloblu di Malagoli hanno vinto dominando a centrocampo
DAL
NOSTRO INVIATO
Firenze, 16 settembre.
Il Modena ha presentato le
sue credenziali. Superando la
Fiorentina in maniera netta, entusiasmante, ha dimostrato di
avere tutti i documenti in regola par figurare nuovamente, dopo tredici anni di
purgatorio, tra le grandi del calcio italiano.
Quella di oggi, infatti,
non è stata una vittoria da provinciale. Malagoli non ha chiuso le fila del
gioco gialloblu e non è ricorso a tattiche astruse. Il successo sui viola di
Valcareggi è scaturito da due reti frutto di accurate manovre a centrocampo.
Perché proprio a centrocampo il Moderna, che pure mancava dì Cinesinho, ha stroncato
la Fiorentina
ed ha vinto la partita.
L’incontro ha messo in luce
un Modena sicuro, per niente impacciato nel fraseggiare fuori e dentro l’area
di rigore viola, calmo e preciso nelle conclusioni. E il successo modenese, se
la fortuna fosse stata maggiormente prodiga coi gialloblu, avrebbe potuto
essere anche più clamoroso. Tinazzi e Bruells, infatti, hanno sfiorato entrambi la
marcatura a conclusione di due azioni che avevano trascinato all’applauso tutto
lo stadio. Perché — bisogna dirlo — anche i sostenitori viola, col passare dei
minuti, hanno cominciato a sottolineare con entusiasmo le scorribande a centrocampo
di Merighi, trascinatore instancabile
(specie nel primo tempo) di tutte le trame gialloblu. Il Modena ha
entusiasmato,
l’abbiamo già detto. Ma un
particolare va sottolineato: il reparto che maggiormente ha soddisfatto (e al
cui enorme lavoro è da attribuire buona parte del merito per l’insperato
successo) è stato proprio quello mediano. Ottani, Aguzzoli e Goldoni non hanno
sciupato una palla, hanno innalzato una barriera invalicabile a centrocampo,
contro la qua le si sono inzuccati tutti i tentativi di Milani e Cannella.
La difesa ha avuto qualche
attimo di sbandamento, in occasione del gol di Milani e all’inizio del secondo
tempo, ma ha saputo trarsi d’impaccio sempre con eleganza. Barucco ha
circoscritto il raggio d’azione di Hamrin, l’uomo più pericoloso della prima
linea gigliata, senza perdere mai la testa; e questo — per un terzino privo di
esperienza e di malizia, doti, comunque, che sta rapidamente assimilando — ci
sembra già più che sufficiente. Garzena ha giocato sul filo del rasoio del
fallo ma è riuscito sempre ad evitare l’intervento falloso, l’entrata plateale.
Gli giocava davanti un uomo, d’altra parte, che non badava troppo al sottile
pur di scavalcare il proprio angelo custode. Fortuna ha voluto che l’ex
juventino abbia saputo controllarsi.
E l’attacco? Superiore ad
ogni previsione. Conti, Tinazzi, Merighi e Vetrano (ed in misura sensibilmente
minore Bruells, che ha risentito dell’afa che gravava sullo stadio; nella
ripresa, quando si sono aperte le cateratte del cielo per dare libero sfogo ad
un temporale che covava nel cielo da
qualche ora, il tedesco si e mosso con meno impaccio si è inserito in diverse
azioni ed è riuscito anche a trovare lo spunto buono per insidiare Sarti) hanno
trovato l’intesa come per incanto. Nel primo tempo, hanno premuto a vuoto.
Nella ripresa, invece, quando le retroguardie viola hanno cominciato a sentire
sulle spalle il peso della fatica, le punte avanzate del semplicissimo schema tattico
di Malagoli — Tinazzi arretrato con compiti di marcatura e Merighi pendolante a
centrocampo con l’incarico di imbeccare, a turno, Conti, Vetrano e Bruells — hanno fatto
centro.
Della prima linea sarebbe
difficile, adesso, a qualche ora di distanza dalla partita, stabilire quale sia
stato il migliore. Del resto, non è necessario. Basti dire che
Tinazzi si è sfiancato in un oscuro lavoro di marcamento prima a Dell’Angelo e
poi a Cannella ed è riuscito, nonostante ciò, a segnare, a far segnare Vetrano
e a sfiorare la marcatura in un altro paio di occasioni; che Merighi ha tenuto
tre quarti di partita. Ma non c’è da dubitare; tra qualche domenica giocherà
90'; che Conti è stato prezioso, specie nella ripresa, in un lavoro di raccordo
e di interdizione; che Vetrano ha risentito della mancanza al suo fianco di
una mezzala in grado di lanciarlo opportunamente.
Domenica, col “cinese” sarà
un'altra musica.
Sandro Bellei
Giornata indimenticabile – Malagoli: “Abbiamo meritato la vittoria”
DAL
NOSTRO INVIATO
Firenze, 16 settembre.
Non sembrava
certamente d’essere al Comunale di Firenze al termine della gara vinta
brillantemente dai canarini alla prima uscita in campionato, innumerevoli
bandieroni gialloblù
sventolavano sugli spalti ed i giocatori modenesi erano presi di mira dai flash
dei fotografi.
Gianni
Goldoni è stato il primo ad accorrere verso Malagoli per abbracciarlo, seguito
subito dopo da Balzarini.
Dopo
una breve anticamera davanti agli spogliatoi, siamo stati ammessi nel reparto modenese dove regnava un’aria
di festa, se pur signorilmente contenuta. Il primo ad essere avvicinato è stato
Martino Severi, il general manager che poco prima dalla tribuna sprizzava gioia
da tutti i pori. “È stata la giornata più bella della mia vita! Mai avevo
avuto una soddisfazione così grande! — ha detto Severi, mentre varie mani di presenti si stendevano per
stringere la sua e congratularsi — Il Modena ha vinto nettamente
senza discussioni e, quel che conta, la partita, per merito di tutti, vinti e
vincitori, è stata correttissima”.
Subito
dopo è stata la volta di Malagoli, preso d’assalto da un nugolo di colleghi. “Credo
che il Modena abbia ampiamente meritato la vittoria. Oggi avevamo di fronte un’ombra
della Fiorentina, ma questo non toglie il merito dei miei ragazzi che si sono battuti
con una volontà veramente ammirevole. Visti i giocatori che erano oggi in
campo, penso a quelli che sono in cantiere e che attendono di essere impiegati.
Se tanto mi dà tanto le cose dovrebbero migliorare ancora”. Richiesto poi quali fossero stati gli ordini impartiti ai suoi
giocatori, Malagoli ha risposto: “Le mezze-ali dovevano controllare il
centrocampo e Merighi e Tinazzi hanno risposto appieno ai miei desideri. Quando
poi ho visto che la
Fiorentina non riusciva a riprendere le redini della partita
ho invitato i ragazzi a far correre la palla. Dopo l’acquazzone era troppo
faticoso correre. È stato un vero spettacolo, anche se per i viola era un po’ umiliante
subire la melina che facevano i miei
giocatori”.
Tinazzi
era quasi senza voce, in ogni modo la soddisfazione per la bella gara disputata
si leggeva nei suoi occhi. “Oggi ho speso anche l’anima. Sono le prime
partite ed il fiato non è ancora regolato per un’ora e mezza”.
Anche
chi non aveva giocato si era stretto attorno agli artefici della vittoria, così
che Cinesinho si congratulava con i compagni. Gli abbiamo chiesto un parere sui
suoi compagni ed il brasiliano ci ha detto: “Il Modena, una grande equipe!”.
Capitan Balzarini era radioso: “Se si
giocherà sempre così, saranno grandi soddisfazioni per noi e per i tifosi
modenesi. Personalmente sono contento di avere vinto la mia prima partita in
Serie A e per giunta fuori casa contro uno squadrone come la Fiorentina”.
A
Vetrano il merito di aver segnato la rete della vittoria, salutata in campo con
una capriola. Abbiamo chiesto alla longilinea ala sinistra come è avvenuta la
rete: “Ha tirato Tinazzi, io ho
fintato e Malatrasi ha deviato la palla sul palo mentre Sarti era sbilanciato.
Ho raccolto io il rimbalzo e senza difficoltà ho messo in rete. Nel primo tempo
ero un po’ emozionato e mi impappinavo da solo, ma poi mi sono fatto coraggio
ed allora la musica è cambiata”.
Intanto
alla spicciolata i giocatori sì dirigevano al pullman che li attendeva all’uscita,
dove un numeroso gruppo di tifosi applaudiva i protagonisti. Circolavano anche
fiaschetti di Chianti che prima della gara due graziosissime miss avevano
offerto agli ospiti. Qualcuno ha detto: “Hanno offerto il Chianti al Modena e la
sbornia l’ha presa la
Fiorentina”.
a. a.
Pioggia propizia - Nella
ripresa, sotto un'acqua torrenziale, il Modena ha concretizzato la sua
superiorità
DAL
NOSTRO INVIATO
Firenze, 16 settembre.
Partiamo da Modena col
sole. Sull’autostrada grossi cumuli nerastri ci fanno rimpiangere di aver
dimenticato a casa, con comprensibile trascuratezza, impermeabile e
parapioggia. A Firenze incomincia il diluvio. Ma non saremo noi a subirne le
conseguenze maggiori. Guadagniamo l’ingresso dello stadio sotto una leggera
spruzzata poi, non appena prendiamo posto in tribuna, il cielo si placa. Il
sole riesce a vincere la nuvolaglia e sullo stadio, dove la rappresentanza
modenese fa sentire il suo peso, ritorna l’azzurro. Nella ripresa, però,
improvviso come il gol di Milani e sottolineato da un fulmine che disegna nel
cielo il suo strano autografo, scoppia il temporale.
Al fuggi fuggi generale
degli spettatori dei popolari fa riscontro l’umida rassegnazione dei
venticinque uomini in campo ai quali, in un attimo, si incollano al corpo le i
divise fradice. Il diluvio rallenta per
un po’ il ritmo di gioco dei viola ed il Modena ne approfitta. È sotto la
pioggia, infatti, che Tinazzi segna da fuori area il gol del pareggio. Sugli
spalti delle gradinate e delle curve
modenesi si buttano gli ombrelli per applaudire. Per un momento la nera fungaia
si anima, si colorisce, si agita: l’entusiasmo fa dimenticare la pioggia che
continua a rovesciarsi sul tappeto erboso del comunale
fiorentino con incredibile
violenza.
Dopo il pareggio gialloblu
sullo stadio cala il silenzio. Isolata, timida si sente ogni tanto qualche voce
che chiama alla carica il Modena. I sostenitori viola non credono ai loro
occhi; i gialloblu stanno menando la danza, la porta di Sarti non appare più
tanto inviolabile, Tinazzi per due volte le fa il solletico. I tifosi modenesi,
invece, sono ammutoliti per il motivo opposto. Partita con l’assoluta certezza
di dover assistere ad una triste giornata per i loro colori del cuore,
rafforzatisi in questa convinzione durante il viaggio, avendo trovato con ferma
nei compagni di viaggio altrettanto pessimisti, non riescono a capacitarsi. Ma
è questo il Modena che per tre volte è stato messo ko a Foggia otto giorni fa?
La pioggia, col passare dei
minuti, accenna a calare. Malagoli, che alle prime avvisaglie di pioggia si era
imbacuccato in un pesante mantello, non riesce più a star fermo. I suoi sono
all’attacco. Dominano fuori e dentro dell’area di rigore viola, dove Gonfiantini
e compagni hanno il loro daffare per tenere a freno la esuberanza di Conti,
Vetrano e Tinazzi. Non ce la fa più. Butta il mantello, rimane in maniche di
camicia ai bordi del campo ad orchestrare l’attacco.
I frutti non si fanno
attendere. Al 33°, Vetrano mette in rete la palla della vittoria. Pazzo di
gioia (è il caso di dirlo) si getta sull’erba bagnata e si esibisce in una
capriola fuori programma. Ne siamo sicuri: molti tifosi si trattengono a stento
dall’imitarlo. Lo stadio ribolle nuovamente. Questa volta i modenesi danno
fiato alle trombe; le bandiere gialloblu sventolano alle base della torre di
Maratona come se a scuoterle ci fossero i muscoli di un Ercole. I fiorentini,
già quasi convinti della validità del successo canarino, accennano a qual che
applauso. Timido ma sincero.
La Fiorentina è in ginocchio; ai piedi di un Modena ingigantito per
l’iniezione di morale. In prima linea, Petris appare semplicemente ridicolo,
alla mercé di un Garzena pulito, preciso e sicuro in ogni intervènto. Milani
non tocca più palla. Hamrin non arriva più oltre la metà campo: Barucco,
inesorabile, lo anticipa con sadica puntualità. Il pubblico non si tiene oltre.
I primi fischi cadono nel vuoto, ma bastano alcuni madornali errori della
difesa viola, dove Malatrasi e Rimbaldo hanno perso completamente la testa, a
scatenare il coro. La partita finisce tra gli applausi.
Quando Sbardella fischia tre
volte nel fischietto, Malagoli, senza accorgersene, si trova sepolto dagli
abbracci dei suoi ragazzi. Qualcuno, lo giureremmo, sfoga tra le braccia dell’allenatore
tutta la gioia per l’insperato successo. Anche le lacrime, a volte, fanno bene.
s. b.
Serie A – Prima
giornata
Atalanta – Sampdoria 1-1
Bologna – Lanerossi Vicenza
2-1
Fiorentina – Modena 1-2
Genoa – Juventus 0-0
Mantova – Inter 0-0
Milan – Venezia 3-3
Palermo – Spal 0-1
Roma – Napoli 3-0
Torino – Catania 1-1
Mio padre c'era
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