17 settembre
1939
Un Modena dallo spirito garibaldino costringe la Lazio alla spartizione dei
punti: 1 a
1
La
tradizione è stata rispettata! La
Lazio, non ostante le grandi firme apposte sul suo biglietto
da visita, non è riuscita a passare allo Stadio Marzari, reso oggi più bello
dalla gioia di 10.000 spettatori che hanno visto manovrare ed imporsi un nuovo
Modena dall’anima garibaldina, un Modena che, se avesse strappata la vittoria,
non l’avrebbe per nulla demeritata.
Le tante apprensioni della vigilia, giustificate
dalla preparazione forzatamente frammentaria dei canarini, molti dei quali in
grigio-verde, sono svanite quando si sono visti in campo undici uomini in
maglia gialla animati da una stessa volontà, impegnati col medesimo impeto
nella lotta, sospinti da uno stesso cuore verso una prova che non è stata meno
difficile del previsto e che, nella sua sostanza, è andata aldilà delle più
rosse speranze. Nessun reparto, nessun uomo è stato inferiore, ma, anzi, ha
superato la migliore valutazione cui
era stato soggetto. Per tutto questo e per rispondere come ad un moto interiore che, siamo certi, è
condiviso da tutti coloro che hanno assistito all’incontro con spirito canarino, vogliamo far precedere
ogni altra nota dall’elogio che i giallo-blu meritano incondizionato, come
del resto il loro allenatore che ha
ottenuto nelle ultime battute pre-campionato un amalgama insospettato tra le
file a lui affidate.
Una sorpresa per i bianco-azzurri
Più che per tutti gli
altri, il nuovo Modena — nuovo per alcuni uomini nuovi, ma soprattutto per il rinnovato spirito — ha sorpreso i laziali.
Essi credevano, dopo una così accorta, metodica e completa
preparazione, di compiere al Marzari una facile trasferta. Ma dopo le prime
battute alterne, erano già disingannati, al secondo minuto di gioco, con la
rete canarina. Un fallo su Montanari, punizione, tiro di Galli a Uneddu, ed ecco la palla, alzata da circa 18 metri con forza, ma
ugualmente in leggera parabola, entrare nel
bersaglio, nell’angolo di sinistra di Blason,
con i difensori sorpresi perché arrivati troppo tardi sulla mezz’ala sinistra modenese.
Il
successo galvanizzava i gialli che neutralizzavano un abbozzo di
controffensiva laziale, scendevano ancora all’attacco insistevano, impegnavano Blason con Montanari e
ottenevano, al 7°, due angoli consecutivi,
nell’ultimo dei quali Zironi raccoglieva di testa uno spiovente di Bazan e impegnava
seriamente Blason.
In tutte queste manovre
appariva chiara la robustezza e insieme la flessibilità della mediana canarina, autentica spina dorsale della
squadra. E questo si palesava ancor più
quando la Lazio, davanti al pericolo, è riuscita a scrollarsi
di dosso la supremazia canarina per scendere all’attacco. Si è arrivati, al 9°, ad una bella
fuga di Costa, ma Galli ha liberato in angolo.
Poi
i canarini, che giocavano contro sole, erano ancora all’attacco e, per un
atterramento di Montanari, Zironi tirava dal limite una punizione così potente che Blason
non riusciva a bloccare, mentre, però, evitava che Bazan, in corsa, si
impadronisse della palla.
In
questi frangenti si palesava l’unità della difesa romana, con la coppia dei
terzini in ottima forma. Ciò non ostante, e sebbene la mediana ben guidata da
Ramella, a sua volta coadiuvato con efficacia da Milano e Baldo,
dessero al triangolo difensivo un apporto canarino (?) considerevole, gli
ospiti, con questo, senza intaccare quel senso di cavalleria sportiva cui è
stata improntata la partita, non potevano evitare delle punizioni anche pericolose.
Infatti, al 18°, per fallo su Uneddu, Montanari da lontano indirizzava direttamente
in rete e Blason doveva rovesciarsi su se stesso per non perdere del tutto la
palla fortissima.
Ma lo stesso Montanari, però, al 20°, doveva
capitare la disavventura dalla quale è scaturita la rete del pareggio laziale.
Proteso all’attacco, l’interno destro modenese non riusciva ad
evitare il duello con Flamini – il bianco-celeste che ha impressionato di più
per la duttilità del gioco e la padronanza della palla – il quale, rimasto
padrone della palla, avanzava velocemente rovesciando così il fronte offensivo.
Giunto presso i difensori gialli che convergevano su di lui, Flamini smistava
preciso a Pisa e questi, con una mezza girata, trovava nel piede la potenza per
un tiro secco ed impetuoso, che passava d’impeto leggermente alla sinistra di
Sentimenti, verso l’angolo alto.
Non per questo il morale dei gialli calava di tono; anzi,
nella controffensiva, Bazan, non fruendo di una punizione, dava a Zironi pronto
a raccogliere di testa. Monza arrivava in tempo e sventare l’insidia.
Finalmente al 24°, Piola – per il quale il
bravissimo Malagoli, che nel giuoco di testa lo ha superato, era come la sua
ombra – riusciva con una di quelle
prodezze da
giocoliere che gli sono proprie, a
lanciare Busani. Il tiro di quest’ultimo passava di poco sulla traversa. Al 27°, Sentimenti era impegnato da
Busani; al 28°, il Modena
subiva un angolo e, al 30°, Uneddu, non ancora precisissimo
nei passaggi ma assai più redditizio e potente dell’anno scorso, tirava
a lato da lontano. Al 35°,
Sentimenti girava troppo con la palla in mano, ma la conseguente punizione di
seconda non sortiva ad effetto. Verso la fine del tempo il Modena accentuava le sue azioni offensive
spesso ben congegnate da Notti e
portate avanti con bell’impeto, con velocità e bravura dalle ali, con un Bazan
in vena d’emulazione rispetto al
compagno azzurro.
*
I romani, così imbrigliati nelle loro aspirazioni, accendevano la miccia subito all’inizio della ripresa. La
partita, che già nel primo tempo non aveva conosciuto attimi di sosta,
con gioco veloce in entrambi i campi,
con momenti di emotività tali da farla poi considerare, nel suo assieme, come una
delle più belle cui si possa
assistere, riprenderà così ad
alto potenziale. Un momento drammatico per i canarini: calcio d’angolo tirato
da Costa, palla perduta da
Sentimenti, deviata con fulminea tempestività da Galli ancora in angolo.
Poi reazione dei gialli ed un bel tiro alto di Zironi. Al 5°,
angolo contro gli ospiti, i quali pensano che sia il momento di saggiare le forze
modenesi gettandosi a catapulta contro i loro reparti arretrati. Ma i canarini hanno la pelle dura, tanto che le
loro forze non conosceranno, anche nel
proseguimento, stanchezza.
Quanto ottengono, ora, i romani, è un calcio d’angolo che nasce da una mischia prodotta da
una rimessa in gioco, con
uscita, forse intempestiva, di Sentimenti,
rovesciata di Costa perfezionata da Flamini e deviata oltre fondo campo da
Malagoli, con Galli onnipresente, così come si potrebbe dire di Braga.
È Bazan, dopo, che si incarica di rovesciare la situazione e di
arrivare ad impegnare Blason. Adesso le azioni portano il marchio canarino. Notti,
Montanari — sempre pronto nel
tiro – e Bazan impegnano ancora il portiere avversario, Soltanto al
29°, la Lazio
trova modo, con una punizione,
di portare la minaccia verso la
casa canarina. Ma, al 31°, il momento più brutto lo passano i romani e, solo
per disdetta, il Modena
non conquista la vittoria: Bazan rimette
in gioco, Notti raccoglie e smista a Zironi che, con un classico deviamento di testa, indirizza in rete. È la faccia interna del montante alla destra di Blason che respinge la palla, deviata poi in angolo dal portiere. Angolo ancora contro i bianco-azzurri,
poi una raffica laziale mette netta
stessa condizione il Modena.
Ma la difesa gialla
vigila attenta; non si passa. Manni, debuttante in Serie A, e Tamietti, che, come si sa, era a corto di
allenamento, superano la prova
tanto brillantemente da far prevedere in un assai
prossimo avvenire una coppia di terzini da non far suscitare rimpianto
alcuno. Allontanata la minaccia, si ha un’incursione canarina con una
bellissima girata di Zironi – sempre vigilantissimo – appena alta.
Un tiro alto di Pisa e un calcio d’angolo contro il
Modena mettono la parola fine ad una contesa che non poteva essere più
promettente per un Campionato nel quale il Modena non sarà certo la Cenerentola.
Grandi applausi ad entrambe le squadre, applausi ai
quali si sono uniti S.E. il Prefetto ed il Federale, presenti in tribuna
d’onore con le maggiori autorità cittadine.
Rodolfo Monti
*
Le squadre:
MODENA – Sentimenti IV; Manni e Tamietti; Galli,
Malagoli e Braga; Zironi, Montanari, Notti, Uneddu e Bazan.
LAZIO – Blason; Faotto e Monza; Milano, Ramella e
Baldo; Busani, Pisa, Piola, Flamini e Costa.
I risultati della prima giornata di Serie A
A Firenze: Fiorentina-Genova 1-1
A Milano: Ambrosiana-Juventus 4-0
A Modena: Modena-Lazio 1-1
A Roma: Roma-Bologna 2-0
A Genova: Liguria-Venezia 0-0
A Torino: Torino-Milano 2-1
A Trieste: Triestina-Novara 2-0
A Bari: Bari-Napoli 1-0
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