Memorie gialloblu – Lo
scudetto è possibile.
22 dicembre 1946. Scende al Comunale di Modena la Juventus
capolista; l’affronta un Modena al quarto posto, a tre punti di distacco.
Ecco la cronaca dell’evento tratta da La Gazzetta
dell’Emilia, articolo di Mario Morselli.
22 dicembre 1946
UNA RETE DI BONCI PER 2 MILIONI DI
LIRE DI SPETTATORI – Tenacia,
brio e tecnica del Modena obbligano la Juventus alla resa: 1-0
La
svalutazione della nostra cronaca ha portato gli incassi degli stadi a cifre
che, qualche anno fa, sembravano iperboliche. Oggi sono normalissime. Gli
spettatori si misurano a milioni di lire.
Diremo,
dunque, che alla partita di ieri tra Modena e Juventus sono stati incassati 2
milioni, 246 mila e 810 lire.
Ciò
dimostra il gran richiamo che il nome della squadra juventina, il suo valore,
la sua posizione in classifica avevano esercitato sui tifosi di tutta l'Emilia.
E,
francamente, diciamolo pur subito: l'incontro non ha tradito l'attesa ed ha
soddisfatto pienamente, non solo perché lo spettacolo offerto dai ventidue
competitori, costretti a giocare su un terreno ancora gelato sul fondo, è stato
di forza ed anche di tecnica, ma perché si è assistito ad un successo chiaro
della nostra squadra, che, alla vigilia, era data dalla maggioranza battuta.
Sfiducia modenese in partenza
L'interesse, quindi, è stato
doppio, in rapporto alla partita e al suo risultato, che rispecchia in pieno il
rendimento complessivo dei valori opposti. Ditelo, amici, che avete la bontà di
leggere, che non credevate ad un successo del Modena. Perché? Non per l'assenza di Zecca
e per l'inclusione di Bonci a centravanti, ma perché la Juventus, col suo
“sistema”, coi suoi atleti, alcuni dei quali veri valori tecnici di
prim'ordine, col suo rullo compressore aveva imtimorito un po' tutti. Una
macchina da punti, una montagna di palloni in rete! Povero Corghi! Mancheremmo
alla nostra franchezza se dicessimo che il Modena non è andato immune da questo
timore. Ebbene anche il Modena, fortunatamente per qualche breve periodo, ha dovuto
subire il fascino, più che l'autorità tecnica, degli “zebroni”, i quali hanno
giocato in pieno “sistema”, quello stesso “sistema”, poi, che li ha traditi
(come avviene generalmente quando vi capita contro una squadra tutto brio e
audacia come quella modenese).
Ma poi i
nostri, dopo averla studiata bene, questa Juventus-sistema, hanno capito che
coi nervi a posto e un po' d'estro, la buona tempre del gioco del Modena poteva
avere anche, in questo caso, successo.
Chiuso il
primo tempo col niente di fatto, nella ripresa, gli avversari hanno manifestato
i loro piani. Prima la Juventus coll'attacco a valanga: sette uomini, anche
otto; De Petrini e Locatelli oltre la metà campo, terzini agli estremi e Parola
solo ad osservare.
Bonci contrasta Parola di testa |
Così è venuta la bella vittoria.
Ci sentiamo di dire che la
Juventus non è squadra forte? Tutt'altro. La Juventus, se trova difese fragili,
passa con facilità. Quando trova una linea di mediani come la nostra e una
coppia di terzini del valore di Braglia e Remondini (non a caso citati nell'ordine)
la Juventus deve abbassare bandiera: lo fa sul campo a malincuore, per un senso
dignità, poi, quando riparte col suo “Conte Rosso”, rinsaviti gli animi, è la
prima a riconoscere la legittimità della sua sconfitta e il valore della
vittoria avversaria, e lo fa cavallerescamente com'è nell'abitudine dei
torinesi, gente che in fatto di calcio la sa molto lunga.
Dirvi di più? Non
crediamo che ve ne sia necessità. E nemmeno distribuire elogi singoli. Il
Modena ha meritato di vincere, ha vinto bene, con sicurezza. Mettiamoli tutti
insieme questi nostri ragazzi e applaudiamoli. Anche la Juventus ha gareggiato
bene, a tratti anche con disinvoltura, diremo con facilità. Poi ha capito che
l'avversario non scherzava e ha fatto il viso serio, si è preoccupata. Ma non
c'è stato niente da fare.
Figure
note di giornalisti e di amici, convenute a Modena per questo incontro. Episodi
e scambi di cortesie, iniziatisi sin da sabato, darebbero materia per riempire
un giornale.
In
tribuna, gli onorevoli Corassori, Pignedoli, Pucci, il vice-sindaco ed altri.
Arbitro
Scotto, in scarpette da podista, come è sua abitudine.
Il “do” di Bonci
La
Juventus scende sulla destra, poi Del Medico in velocità e punizione battuta da
Remnodini. Angolo contro la Juventus; tiro di Sentimenti e parata di Corghi.
Inizio... effervescente. Del Medico ancora è di scena: centro a vuoto di
Romani. Ancora Sentimenti in azione (fermato in fuorigioco), poi centro di
Romani e uscita a pugni di Sentimenti IV.
Il Modena
temporeggia, studia le mosse dell'avversario. In prima fila, non troppo
incoraggiante l'intesa. Palla battuta da Neri e uscita vicinissima al palo
destro, poi ancora tiro di Neri e parata di Sentimenti. Corghi è disoccupato.
Ancora centro di sentimenti, testa di Magni, salta anche Corghi, palla in
calcio d'angolo; 31°: Brighenti, spostato a destra, centra e Cassani tira
fuori. Poi scivolone duplice di Braglia e Remondini, ma Korostolev non ha forza
sufficiente per intimorire Corghi, che para.
Per il
secondo tempo ci riferiamo, pei primi 15 minuti, a quanto abbiamo detto nelle
impressioni e arriviamo senz'altro all'azione decisiva. Palla da Neri a Del
Medico, scivolone di Vicich e palla alle spalle di quest'ultimo, che si rialza
in tempo e rincorre Del Medico, il quale, però, calcia debolmente sul portiere.
Subito dopo la stessa azione, con Vicich a terra e De Petrini che insegue Del
Medico in fuga. Al contatto, la palla rimbalza sui piedi di Bonci, che manda in
rete, mentre sentimenti IV è coperto da De Petrini.
La rete decisiva di Bonci |
Mario Morselli
MODENA:
Corghi, Remondini, Braglia; Malinverni, Neri, Stefanini; Romani, Brighenti,
Bonci II, Cassani, Del Medico.
JUVENTUS:
Sentimenti IV; Vicich, Varglien; Depetrini, Parola, Locatelli; Sentimenti III,
Vickpalek, Magni, Candiani, Korosolew.
Arbitro: Scotto di Savona.
Liberamente tratto da:
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