La seconda parte della storia della fondazione del Modena F.C.
riguarda i primi passi dell’Associazione Studentesca del Calcio, la
squadra creata su impulso di Luigi Ventura, studente di Ingegneria
nativo di Bisceglie. Quello che verrà pubblicato è il frutto della
ricerca mia, di Gilberto Guerra e di Alessandro Simonini ed è servito
come base per il primo capitolo del I volume del libro Modena Football
Club 1912-2012 (a cura di Filippo De Rienzo, Gilberto Guerra e
Alessandro Simonini) edito nel maggio del 2012 da Artioli Editore per il
centenario del club. In quella sede per ragioni di spazio non tutto era
stato pubblicato, ora approfitto di Parlandodisport per pubblicare una
versione riveduta e corretta di quelle pagine, arricchita con alcune
trascrizioni dei testi originali dei giornali e, possibilmente un più
vasto apparato iconografico.
Se gli exploit dei ginnasti della Panaro furono assolutamente
sporadici e quelli dei ginnasiali della Virides troppo poetici per
portare alla crescita del movimento calcistico a Modena lo stesso non si
può dire dell’attività dell’Associazione Studentesca del Calcio, che
del 1910 alla nascita del Modena F.C. rappresentò la città nelle
competizioni calcistiche regionali.
Il primo verbale di assemblea dell’Associazione Studentesca. Era il 20 gennaio 1910. |
L’Associazione Studentesca del Calcio fu fondata, nel gennaio del
1910, principalmente per merito di Luigi Ventura, detto “Papagni”,
studente originario di Bisceglie e appassionato footballer che, vuole la
leggenda, per primo portò un vero pallone di cuoio a Modena. Insieme a
lui, a promuovere l’attività della società era Ugo Mariani, altro
studente dell’Istituto Tecnico che forniva al neonato club la maggior
parte dei giocatori. La sede era presso il Cafè Violi in Viale Vittorio
Emanuele, il campo da gioco, prima nella zona di Viale Tassoni ( più o
meno dove adesso sorge la Stazione delle autocorriere ), fu spostato per
non infastidire i residenti in Piazza d’Armi. Le maglie erano rosse e
il nome della società veniva abbreviato dagli appassionati locali e dai
giornalisti in ASM, mentre fuori città aveva preso campo il nome AC
Modena, con omissione del riferimento alla natura di studenti dei
componenti la squadra. L’associazione fu effettivamente costituita, con
la lettura dello statuto statuto, il 20 gennaio 1910, quando già da
alcune settimane i primi footballers si allenavano nei prati e nei
parchi cittadini. Come presidente fu nominato Donato Ventura, fratello
di Luigi, affiancato da Valentino Arangio Ruiz, in veste di segretario e
Dionisio Scardovi e Mario Mori quali consiglieri; il fondo cassa era di
L. 19,10.
L’atleta olimpico Massimo Cartasegna. Giocò nel 1910 con l’ASC di Modena e nel primo dopoguerra fu arbitro federale. |
Il passo successivo fu la ricerca di un
campo: dopo aver vagliato varie ipotesi, grazie all’interessamento
fattivo del Presidente della Panaro, Avv. Pacifico Levi, i ragazzi
dell’Associazione Studentesca del Calcio ottennero dai vertici militari
cittadini l’utilizzo del Campo di Marte, l’area verde prospiciente la
caserma dell’artiglieria campale. Con il vulcanico Papagni come
direttore tecnico e capo supremo, l’allegra combriccola di studenti
puntò da subito in alto. Invece di affrontare la Virides di Fioravanti,
per saggiare le proprie forze, dopo due soli mesi di allenamento svolti
nell’area di Piazza d’Armi oggi occupata dal vecchio Palazzo dello
Sport, sfidò un avversario “foresto”, la Vis et Virtus di Mantova. La
decisione fu presa, però, solo dopo che nei ranghi erano entrate alcuni
nuovi giocatori, studenti universitari fuori-sede reclutati dal Ventura,
con precedenti esperienze calcistiche in realtà più avanzate. Tra
questi (Braga Camillo Luigi, Dal Bianco Guido, Beccherini Bruno)
spiccava sicuramente il torinese Massimo Cartasegna, olimpico di
mezzofondo a Londra nel 1908, appassionato di calcio con alle spalle
qualche partita quasi seria in varie squadrette piemontesi, e a Modena
come studente universitario. Il 13 marzo 1910 un undici in maglia rossa
tenne a battesimo la prima partita di calcio “semi-ufficiale”, non
estemporanea, insomma amichevole ma non troppo, mai disputatasi a
Modena.
Articolo del Panaro sulla prima partita amichevole dell’Associazione. |
Per l’ASCM scesero sul Campo delle Manovre, anche detto Campo di
Marte, Ventura Donato in porta; Dal Bianco e Sgarbi terzini; Mariani,
Scardovi, e Braga mediani; Ventura Luigi, (capitano), Beccherini,
Cartasegna, Reggiani e Zanasi Canzio in attacco. I mantovani, in maglia
bianco-nera risposero con Modena; Gallazzi e Michielotto; Tappa, Delaiti
(capitano) e Guvi; Tugola, Camporese, Soresina. Muratori e
Carpi. Arbitro era Valentino Arangio Ruiz, studente di Modena e sodale
dell’Associazione Studentesca. Il match finì 1-1 e vi assistette un buon
pubblico cui si dovette raccomandare però di tenersi lontano dalla
linea di campo per non intralciare il libero svolgersi della gara. I
mantovani, più rodati giocarono d’insieme, i rossi dell’Associazione ci
misero l’ardore e qualche buona individualità e pareggiarono nella
ripresa. Dopo la partita Ventura e i suoi portarono gli avversari al Bar
Nazionale e gli offrirono una bicchierata.Il dado era tratto, non si
sarebbe più tornati indietro. Ventura e Mariani contattarono quelli di
Bologna, che avevano già una squadra da tempo, e li convinsero a mandare
a Modena la squadra riserve. Mentre fervevano gli allenamenti per la
partita, che bisognava dimostrare ai bolognesi che anche a Modena si
sapeva giocare al football, il Mori, che coi piedi era lofi, ma sapeva
far bene di conto, andò a caccia di supporters con un po’ di grana in
“bisaca”.
Fu così che il 4 di aprile l’Associazione rimescolò un po’ le cariche
sociali e diede il benvenuto a un paio di sportsman pieni di soldi come
il tenente Claudio San Donnino, che fu gratificato della carica di
Presidente Onorario, e il ragioniere Enrico Donati, della facoltosa
famiglia israelita dei Donati, con più di una conceria e più di un
parente banchiere, come vice-presidente. Per rimescolare un po’ le carte
e perché anche la cultura voleva la sua parte a Presidente si promosse
l’Arangio Ruiz, Valentino, figlio del Costituzionalista Gaetano
professore alla facoltà di Giurisprudenza. I footballers incassarono,
comprarono qualche pallone in più e continuarono ad ascoltare Papagni
che rimaneva direttore tecnico. Con un altro mese di allenamento alle
spalle, la voglia di fargliela vedere e qualche nuovo elemento in
squadra l’Associazione scese in campo il 10 aprile contro le seconde
linee del Bologna. Il cielo era per metà nuvoloso, intorno all’aguzza
Ghirlandina, per metà chiaro e percorso da sfilacciature di nubi
bianche verso la cinta daziaria. Il campo era pieno di pozzanghere, e
dava ai presenti 1’idea più di una caccia alle folaghe che non di una
partita di calcio. I bolognesi, che ne avevano già viste di tutti i
colori, si buttarono all’attacco, come a cercar di dimostrare la loro
superiorità e segnarono subito con Pessarelli, poi continuarono a
sparecchiare contro Biciocchi, il nuovo portiere, da tutte le direzioni,
ma il fortino tenne, e alla fine i bolognesi, stanchi, furono sorpresi
alla mezzora dal prode Paolino Reggiani che si buttò testa bassa in una
mischia ad anticipare il portiere Bragaglia. La ripresa fu un assolo
modenese: Beccherini, su un rigore piuttosto dubbio, Secchi dopo aver
scartato mezza difesa avversaria e ancora Beccherini, al volo su cross
di Pederzini, chiusero i conti sul 4 a 1. La netta superiorità guadagnò
al giovanissimo club modenese la possibilità di sfidare la successiva
domenica, sempre al Campo delle Manovre, la prima squadra rossoblu.
Ancora il Panaro sulla partita tra l’ASC e il Bologna II. |
Luigi Ventura in una caricatura del 1912 di Mario Vellani Marchi. |
Il 17 aprile una Associazione Studentesca composta di Rovina, Dal
Bianco e Cartasegna; Mariani Ugo, Scardovi e Zanasi Canzio; Ventura,
Beccherini, Secchi, Reggiani, e Braga, scese in campo alle 3 del
pomeriggio contro un Bologna in dieci uomini per l’assenza di un
terzino. I campioni emiliani di IIIa Categoria schierarono Orlandi e
Mirto; Nanni, Della Valle e Arnstein; Gradi, Mezzano, Bernabeu,
Rauch-Louis e Donati. Davanti a un pubblico enorme che non lesinò fischi
agli ospiti, i bolognesi si portarono subito avanti per 2 reti a 0
contro un’ASC incapace di replicare. Verso il 40’ gli animi si
surriscaldarono. Un giocatore rossoblu sparò verso la rete difesa da
Rovina dalla distanza, il pallone destinato a finire sul fondo fu
deviato da un bambino nella rete modenese. Apriti cielo! L’arbitro
Brivio di Verona, socio dell’Hellas, convalidò il goal e i modenesi,
capitan Ventura in testa, presero a contestare la decisione seguendolo
per tutto il campo. Brivio fu irremovibile e il primo tempo si concluse
sul 3 a 0 per i bolognesi. La ripresa vide un’ASC più gagliardo
accorciare le distanze dopo una pressione che costrinse gli uomini di
Arnstein, e di Antonio Bernabeu fratello del futuro fondatore del Real
Madrid, Santiago, allora studente al Collegio Spagnolo di Bologna, nella
loro metà campo. La speranza non era morta quando di traverso si mise
nuovamente l’arbitro: Reggiani dopo un’azione confusa in area bolognese
raccolse un pallone vagante e segnò il goal del 2 a 3 quando mancavano
appena 9 minuti al fischio finale. Mentre i modenesi esultavano si udì
un fischio dell’ineffabile Brivio: fuorigioco, il goal è annullato.
Fioccarono le proteste, Brivio fu circondato ma ancora una volta non
ritornò sui suoi passi e mantenne ferma la decisione. Avendone avuto
abbastanza Papagni raccolse i suoi e li condusse fuori dal campo
ritirandoli dalla contesa. Brivio assegnò la vittoria al Bologna e si
diresse in stazione tra una marea montante di fischi e improperi. I
bolognesi e i modenesi si riunirono al Caffe Cacciatori dove fu offerto
agli ospiti, da parte della Virides e della A.S.C.M., un sontuoso
rinfresco. Nei giorni successivi il diplomatico Arangio Ruiz fece
sapere, per smorzare le polemiche, di accettare il verdetto
dell’arbitro. Dello stesso avviso non fu invece Ventura che ritenendo la
partita nulla per errore tecnico lanciò una nuova sfida ai bolognesi
che non accettarono, ritenendosi giusti vincitori. Il clou stagionale si
era consumato ma rimanevano ancora un paio di appuntamenti degni di
nota. Il 24 aprile venne in città il Reggio FBC e fu preso a pallonate
dai ragazzi di Ventura: 6 a 1, solito aperitivo e almeno questo derby lo
si era vinto. Arrivò anche il momento della sfida ai bianchi della
Virides. L’associazione schierò le riserve che persero di schianto 3 a
0. In quella occasione fu inaugurato il nuovo “Campo dei Giochi” davanti
alla Chiesa delle grazie tra Porta San Francesco e Porta Sant’Agostino.
All’evento intervennero numerose autorità: per il prefetto il cav.
Barani; per il sindaco il cav. Monelli; per l’Unione Sportiva il sig.
Giliberti; per la Società Corse sua ecc. il sig. Tito Giovanardi, con
signora; l’assessore G. Agazzotti; per la :Camera di
commercio il cav. Pio Vecchi; per la Società Panaro il direttore Vecchi;
il cav. Tincani, R. Provveditore agli Studi; l’ispettore Segala; il
prof. Santi per il Liceo San Carlo. L’8 maggio sul campo del Te la
prima squadra dell’Associazione fu invece sconfitta dalla Vis et Virtus
di Mantova che restituì rinfresco e ospitalità.
La prima pagina de “Il Football”, organo ufficiale della FIGC in cui si da notizia dell’avvenuta affiliazione dell’ASC ai ranghi federali, necessario preludio per la partecipazione ai campionati di III, II e I categoria. Il documento è stato fornito dallo storico di calcio lombardo Nicola Pascale. |
L’occasione per la rivincita si presentò ben presto ai rossi di
Ventura sotto forma di un torneo a inviti e iscrizioni organizzato per
volontà del munifico San Donnino. Sotto il patrocinio dell’US Modenese,
la maggiore società sportiva modenese nel campo del ciclismo, del
motociclismo e del pugilato, fu organizzato un programma di corse
motociclistiche, da tenersi nella pista dell’Ippodromo, che avrebbero
visto alla prova importanti nomi del motorismo italiano quali Messori,
Gardellin, Tabacchi, Fontana, Morisetti, Masini, Rastrelli, Mascetti,
Ambri, Maffeis, Taylor, Manarinì, Tirelli e Cavani. Nell’intervallo
tra le gare si sarebbe svolto il Torneo “challenge” Coppa San Donnino,
in palio una artistica coppa d’argento opera della Ditta Masi che la
espone nei giorni precedenti le gare nella vetrine del proprio negozio
di via Emilia. L’imprenditore Ermete Galli costruì una provvisoria
staccionate di chiusura per il campo all’interno dell’ippodromo in cui
si svolsero le partite. Il biglietto d’ingresso per tutte le
manifestazioni fu fissato in £. 0,50 e il posto in tribuna a £. 1,50.
Per un improvviso ritiro della Vis et virus di Mantova alla fine si
disputarono il torneo la prima e la seconda squadra dell’Asscoazione
Studentesca, la Virides e la Robur et Virus di Reggio Emilia. Il primo
match vide opposte la prima squadra dell’ASC con Zanasi Silvio, Sgarbi e
Folli; Zanasi Canzio, Pederzini e Mariani; Boni, Scardovi, Reggiani, Levi e Cartasegna e la Virides con Comini, Cattania e Solmi; Anceschi,
Rebucci e Maffei; Vaccari, Zibordi, Bertacchini e Gambigliani. Il match
si disputò tra i fischid egli spettatori, in massima parte intervenuti
per assistere alle gare motociclistiche e per nulla interessati al
foot-ball.
Il trafiletto contenente la deliberazione di affiliazione della FIGC. Si noti come il nome del club è riportato in maniera erronea come Associazione STUDENTINA del calcio. |
Stanco per l’andazzo il prof. Fioravanti
ritirò i suoi “bianchi” quando erano sotto per 3 a 0 e giurò che da lì
in poi la Virides avrebbe disputato solo match amichevoli a inviti senza
nulla in palio. L’incontro tra le riserve della Studentesca e la Robur
et Virtus finì con un 4 a 0 che non ammetteva repliche. Nella seconda
dei rossi, che in porta schierava il quindicenne Benassati, esordirono
il fratello di Ugo Mariani, Luca e il terzino Ruini, all’ala c’era uno
dei fratelli Vaccari, Francesco, il centravanti era il promettente Guido
Colli. L’età media della formazione era di sedici anni e si preferì non
far disputare la finale fratricida ai giovanissimi della seconda
squadra… Nel frattempo, il 9 maggio la Federazione Italiana Giuoco
Calcio deliberò positivamente sulla domanda di affiliazione presentata
dall’Associazione: era l’ingresso di Modena nel calcio che contava…
Sunto dell’attività agonistica dell’Associazione Studentesca del Calcio – Modena per il 1910 (solo I squadra)
Associazione Studentesca del Calcio Modena – Vis et Virtus Mantova 1-1, Modena, Campo delle Manovre (Campo di Marte ), 13 marzo 1910
ASSOCIAZIONE STUDENTESCA DEL CALCIO MODENA: Ventura D.; Dal Bianco, Sgarbi; Mariani, Scardovi, Braga; Ventura L., Beccherini, Cartesegna,
Reggiani, Zanasi C.. All.: Ventura.
VIS ET VIRTUS MANTOVA: Modena A.; Gallazzi, Michielotto; Taffa, Delaini, Guvi; Cugola, Camporese, Soresina, Muratori, Carpi. All.: Modena.
Arbitro: Arangio Ruiz di Modena
Marcatori:
ASC Modena: ?
Vis et Virtus Mantova: ?
Note: prima partita dell’Associazione Studentesca Calcio
Associazione Studentesca del Calcio Modena-Bologna II 4-1 (1-1), Modena, Campo delle Manovre (Campo di Marte), 10 aprile 1910.
ASSOCIAZIONE STUDENTESCA DEL CALCIO MODENA: Bicciocchi; Sgarbi, Dal Bianco; Pederzini, Braga, Mariani; Scardovi, Ventura L., Beccherini,
Reggiani, Zanasi C.. All.: Ventura.
BOLOGNA II: Bragaglia; Chiara, Palmieri Pietro; Calzolari, Sandoni, Bac¬chetti; Sostegni, Serraglia, Pessarelli, Zi¬ni, Palmieri.
Arbitro: Arnstein di Bologna
Marcatori:
ASC Modena.: Reggiani (40’, 73’) Beccherini (rig. 65’), Secchi (70’)
Bologna: Pessarelli (5’)
Associazione Studentesca del Calcio Modena-Bologna 1-3 (0-3), poi abbandono del Modena all’81’, Modena, Campo delle Manovre (Campo di Marte),
17 aprile 1910.
MODENA: Rovina; Dal Bianco, Cartasegna; Mariani U., Scardovi, Zanasi C.; Ventura L., Beccherini, Secchi, Reggiani, Braga. All.: Ventura.
BOLOGNA: Orlandi; Mirto; Nanni, Della Valle, Arnstein; Gradi, Mezzano, Bernabeu, Rauch-Louis, Donati.
Arbitro: Brivio di Verona
Marcatori:
ASC Modena: ? (?’)
Bologna: ? (15’), ? (?’), ? (45’)
Note: il Bologna scende in campo in 10 uomini. All’81’ l’ASC Modena abbandona il campo per protesta contro una decisione dell’arbitro Brivio
che non concede una marcatura di Reggiani. Successivamente Luigi Vrntura, capitano del ASC Modena, chiese al Bologna di concedere un retour
match che i cugini rifiutarono ritenendosi legittimi vincitori.
Associazione Studentesca del Calcio Modena-Reggio FBC 6-1, Modena, Campo delle Manovre (Campo di Marte), 24 aprile 1910
ASSOCIAZIONE STUDENTESCA DEL CALCIO MODENA: Zanasi S.; Del Bianco, Pederzini; Vicini, Braga, Mariani U.; Zanasi C., Scardovi, Beccherini,
Secchi, Ventura. All.: Ventura.
REGGIO FBC: Rovina; Manzotti, Mironi; Mazzi, Ghizzoni, Borghi; Beggi, Pellizzi, Vacondio, Rossi, Pietri.
Arbitro: ?
Marcatori:
ASC Modena: ?
Reggio FBC: ?
Vis et Virtus Mantova-Associazione Studentesca del Calcio Modena 2-0, Mantova, Campo del Te, 8 maggio 1910
VIS ET VIRTUS:All.: Modena.
ASSOCIAZIONE STUDENTESCA DEL CALCIO MODENA:
Arbitro:
Marcatori:
Vis et Virtus Mantova:
Associazione Studentesca del Calcio Modena- Virides 3-0 ritiro, Modena, Campo ?, 15 maggio1910
ASSOCIAZIONE STUDENTESCA DEL CALCIO MODENA: Zanasi S.; Sgarbi, Folli; Zanasi C., Pederzini, Mariani U.; Boni, Scardovi, Reg¬giani, Levi,
Cartasegna. All.: Ventura.
VIRIDES: Comini; Cattania, Solmi; Anceschi, Rebucci, Maffei; Vaccari, Zibordi, Bertacchini, Gambigliani
Arbitro:
Marcatori:
ASC Modena:
Note: gara di semifinale della Coppa San Donnino. La Virides scede in campo con soli 10 uomini.
da “Modena F.C. 1912-2012″, a cura di Filippo De Rienzo, Gilberto Guerra, Simonini Alessandro, Modena, 2012,
Artioli Editore.
Nessun commento:
Posta un commento