25 gen 2014

25 gennaio 1925, Juventus-Modena 5-1

MEMORIE GIALLOBLU – Nuove Regole: 25 gennaio 1925, Juventus-Modena.

Juventus-Modena, partita banco di prova

È proprio così. Domenica prossima a Torino, sul lussuoso campo della Juventus, verrà sperimentata un’importante innovazione riguardante il fuorigioco, l’insormontabile ostacolo contro il quale vanno a cozzare tutti i dubbi, le critiche e gli appunti che competenti ed incompetenti muovono all’operato di quel povero cristo che dirige la partita.
Si tratterebbe di creare una zona neutra o zona grigia, delimitata da due nuove linee parallele e trasversali al campo ed equidistanti forse 15 metri, dalla linea che attualmente divide il campo in due settori di giuoco. Nella fascia larga trenta metri e lunga quanto è largo il campo, non sussisterebbe per nessuno il fuorigioco. Di primo acchito risaltano i benefici e gli inconvenienti del nuovo sistema, poiché, se è vero che esso contribuirebbe a dare maggiore scioltezza all’azione delle linee attaccanti ed anche a renderle più pericolose, eliminando quello spezzettamento di azioni che attualmente stronca, fin dalla loro impostazione, le più belle trame di giuoco, è anche vero che si verrebbe ad aumentare il già grave compito delle seconde linee che vedrebbero così di molto aumentato il loro campo d’azione. Se si pensa allo svolgimento di una partita nella quale una squadra sia all’attacco e che di colpo venga rovesciata la situazione o con un lungo rimando o con una fuga individuale, ben si vede in quale gravosa situazione viene a trovarsi la linea mediana che fino allora, addossata alla sua prima linea per sostenerne l’azione, deve precipitarsi da aiuto alla propria difesa.
L’handicap che rende precaria la situazione della seconda linea, oltre che dall’iniziativa dell’azione e dal fatto di poter sostare, come ora, gli attaccanti avversari sulla linea di mezzo del campo senz’essere fuorigioco, verrebbe aggravato dai 15 metri che separano la line di mezzo dalla nuova linea delimitante la zona neutra. Se ciò sembra poco considerando la distanza sulla carta, diventa enorme se si riflette che bastano alle volte dei decimetri per rendere impossibile ad un giocatore di entrare in azione o, per meglio dire, per ostacolare con la sua azione quella dell’avversario.
Da ciò facilmente si deduce il peso che verrebbe addossato alle estreme difese e, se verrà approvata la zona grigia, siamo certi che le partite non si chiuderanno più con risultati inglesi. I goals fioccheranno sia per l’aumentata efficienza delle linee d’attacco, beneficiate di 15 metri di campo, sia per la gravità del compito delle difese le quali potrebbero contare molto meno dell’aiuto sulle proprie linee mediane. Comunque vedremo, cioè vedranno i competenti radunati a Torino dal massimo Ente calcistico per giudicare l’esperimento. Non sappiamo per quali ragioni è stato scelto l’incontro Juventus-Modena per servire di banco di prova alle esperienze dei ricercatori di pastoie e di complicazioni per il classico giuoco. Certo è che le due squadre che capeggiano i loro gironi debbono ascrivere a loro onore tale scelta, la quale esprime un indiretto ma sicuro giudizio sulla loro elevata classe e sulla considerazione nella quale sono tenute nelle alte sfere calcistiche.
L’incontro di domenica prossima assurgerà ad un’importanza ben superiore a quella delle consuete partite amichevoli. Le squadre in campo sono ambedue alla testa dei rispettivi gironi e sarà perciò interessante un confronto, che non sarà soltanto quello tra le due squadre, ma avrà il suo riferimento al gruppo capeggiato dalle squadre stesse. È più forte il girone A o quello B? la risposta, per quanto empirica, verrà fuori domenica prossima a Torino e siamo certi, qualunque essa sia, che essa dirà che le due squadre contendenti per la loro classe, per le eccellenti qualità del loro giuoco, per i valori che racchiudono, ben meritano di essere alla testa del movimento calcistico italiano. Sarà una partita interessantissima e cavalleresca al sommo grado poiché è noto come sia apprezzata ed ammirata la squadra del Modena negli ambienti torinesi.
I canarini hanno un compito non indifferente da assolvere: quello di dimostrare di essere sempre quelli e possibilmente migliorati della memorabile partita giuocata all’inizio dell’attuale stagione calcistica contro il Torino e che fa epoca per il suo cavalleresco e tecnico svolgimento. Da questo si spiega la morbosa attesa torinese per la partita che metterà di fronte i valorosi striscioni della Juventus dal giuoco vivace e pieno di foga alla tecnica ed abilità dei canarini. Pronostici? Sarebbe assurdo tentare di farli poiché siamo convinti che, non essendo una partita di campionato, la vittoria dipenda da innumerevoli fattori, ma possiamo però affermare che, quantunque sarà l’esito della partita, i canarini ne usciranno con la loro fama intatta, anzi accresciuta da un’altra convincente prova della loro alta classe e della loro indiscutibile tecnica.

Il ritorno all’antico sull’interpretazione del Regolamento del Football

Nell’ultima seduta della Commissione Tecnica della Federazione Italiana Giuoco Calcio sono state fissate alcune norme per la precisa interpretazione delle regole che disciplinano il giuoco del football e ciò perché precedenti commissari, per la mania del nuovo, avevano falsato lo scopo di quelle regole dando loro interpretazioni cervellotiche e alle volte in perfetto contrasto con lo spirito del regolamento.
Una delle principali deliberazioni si riferisce all’opportunità di sospendere gli incontri in caso di menomata visibilità del campo. D’ora innanzi, come dieci anni or sono, del resto, basterà che da una porta non si arrivi a scorgere l’altra perché l’arbitro sospenda la partita e se questa interpretazione fosse stata in vigore un paio di mesi or sono la partita di Milano non avrebbe lasciato le sue tristi conseguenze.
Altra deliberazione importante è quella che ripristina il valore dell’area della porta, in quanto stabilisce che in essa il portiere non può essere caricato, abbia o non abbia il pallone. Ciò giunge opportunamente ad annullare il controsenso di un’area che fino a ieri era segnata senza che se ne potesse scorgere il motivo e rida quell’autonomia e quella libertà d’azione al portiere che il suo specialissimo posto richiede. D’altro canto, in quell’area, il portiere non può ostacolare l’azione degli avversari, qui vi è molto del sibillino e se ulteriori comunicati esplicativi non vengono a diradare quanto di oscuro vi è in queste norme, siamo certi che esse serviranno da ottima esca per far diventare furenti i pubblici i quali non sapranno certamente darsi ragione di goals concessi e di altri inspiegabilmente annullati. In altre parole l’arbitro vede accrescere attorno a lui le possibilità di falsare l’esito delle partite con deliberazioni che, per il loro ingarbugliato e incomprensibile movente, possono servire a salvare le più pericolose situazioni. E ciò, come passo verso la volgarizzazione e l’elevamento educativo dello sport del calcio, riesce perfettamente allo scopo… opposto. È stata pure ripristinata l’antica regola che fissava il limite del campo alla linea tracciata dai due pali della porta e non quella sulla quale appoggia a terra la rete. Ciò vuol dire che se un attaccante viene a trovarsi in fondo alla rete quando un suo compagno segna un goal, il punto è perfettamente valido in quanto l’uomo nella rete, essendo fuori dal campo non è in offside; ben inteso che il giocatore nella rete non deve ostacolare né disturbare in alcun modo il giuoco degli avversari.
Altre disposizioni riguardano le sanzioni che può prendere l’arbitro nei riguardi dei giocatori i quali manchino ai doveri di educazione non solo verso l’arbitro e verso gli avversari ma anche verso il pubblico. In ogni caso egli può espellere il giocatore ineducato come può espellere o fare espellere dal campo quegli spettatori o quei dirigenti che con il loro contegno turbassero il regolare svolgimento della partita. Perché poi nelle loro deliberazioni i membri della Commissione Tecnica sono andati a pescare la categoria “dirigenti”, non sappiamo. Non sono forse spettatori come gli altri quando assistono ad una partita e perciò conglobabili in questa categoria? Oppure in qualche caso hanno dimostrato la loro maturità sportiva in maniera tale da richiedere una distinzione speciale? Comunque quest’accenno, non certo lusinghiero, dei Commissari Tecnici all’elite degli sportivi stona alquanto per chi abbia la convinzione che il dirigente di una società sportiva debba servire per la sua temperanza e per il suo contegno in campo da modello ai consoci. Certo è che con questa deliberazione saranno temperate quelle invadenze che non hanno cagione di esistere e che servono ad altro scopo se non a complicare le più banali situazioni.


25 gennaio 1925
L’altalena dei canarini continua. Juventus batte Modena 5-1

Squadre a centrocampo con l’arbitro Mauro prima dell’inizio della gara


 L’incontro che doveva servire da pietra di paragone per i due gironi del Campionato Italiano di Prima Divisione ha completamente deluso sia per il suo caotico svolgimento sia per il risultato numerico con il quale si è chiuso e che non può essere assolutamente preso in considerazione per giudicare del valore delle due squadre e tanto meno dei gironi da esse capeggiati.
Come è naufraga ogni speranza di affermazione dei canarini nella partita che li ha messi di fronte agli striscioni della Juventus, così sono naufragate le innovazioni tentate circa il fuorigioco e le cariche al portiere le quali, all’atto pratico, hanno dimostrato la loro inutilità ed hanno convinto il Presidente dell’AIA, avv. Mauro, che ha arbitrato la partita, ad abbandonare ogni idea sulla loro ulteriore applicazione.
Se è per questo possiamo essere grati alla partita di Torino, la quale ha servito, se non altro di buono, ad allontanare la minaccia di altre modificazioni, con relative confusioni, al regolamento del football.
La partita di ieri ha avuto il suo svolgimento su un terreno oltremodo pesante e alla presenza di un numeroso pubblico che è rimasto alquanto deluso poiché è risaputo come era atteso il Modena alla prova che doveva riconfermare i brillanti successi ottenuti nella sua recente vittoriosa tournèe svizzera. La dolorosa impressione lasciata dalla squadra canarina cancella, negli ambienti torinesi, il ricordo della bella partita giocata al principio del girone d’andata contro il Torino e non sarà lieve e breve fatica quella della riabilitazione.
È ben vero che il Modena può far appello alle attenuanti che gli pervengono per aver giocato privo di Forlivesi e Scaltriti; è anche vero che la partita di ieri, essendo stata amichevole e non di campionato, non ha quell’importanza da meritare critiche e rimbrotti, ma è purtroppo vero che, nonostante questo, la penosa impressione sul giuoco dei canarini rimarrà e sarà variamente commentata per mettere vieppiù in luce l’asserita differenza di forze tra i due gironi. Non crediamo opportuno analizzare le cause della debacle torinese anche perché non ci sentiamo di inquinare con le nostre osservazioni le opinioni dei competenti, i quali troppo spesso e volentieri affermano che la squadra del Modena giuoca meglio fuori del suo campo perché lontano dalla petulante e, quanto pare, sgradita assistenza dei suoi supporters e perciò ci limitiamo ad una succinta cronaca della partita salvo a ritornare sull’argomento quando gli effetti di tale partita e quelli del “trainaggio a quattro” saranno nel loro pieno sviluppo.
Ieri a Torino, il migliore dei canarini in campo è stato Mazzoni, la giovane e promettentissima recluta. Gli altri non hanno giuocata la loro migliore partita.
Subito, al secondo minuto del primo tempo, i canarini subiscono il primo goal segnato da Munerati, il quale aveva ricevuto il pallone da Gambino in netta posizione di fuorigioco, sia con il vecchio che con il nuovo regolamento. Segna il secondo punto per la Juventus,

La seconda rete di Ferrero


Ferreri al 22° minuto del primo tempo e al 44° segna il terzo goal ancora Ferreri con uno spettacoloso tiro. Nella ripresa il Modena fa scendere in campo Silingardi al posto di Vezzani, messo fuori di combattimento da un calcio e la Juventus sostituisce Bigatto con Roberti. Il Modena attacca deciso e al 3° minuto Winkler segna l’unico goal dei canarini raccogliendo un magnifico passaggio di Mazzoni. Non sono ancora passati due minuti dal goal del Modena che Munerati, riprendendo una cannonata di Rosetta respinta dal palo, segna il 4° goal per la Juventus ed è al 9° minuto che Ferreri riprende un palo di Munerati e segna il 5° ed ultimo goal della Juventus. Solo ora si scuote il Modena ma le sue azioni, benché siano molto minacciose, vengono infrante dall’ottima difesa juventina. È soltanto verso la fine della partita che la Juventus può riprendere il comando, senza per altro poter aumentare il già cospicuo bottino di goals.

Foto di insieme


A seconda del punto di vista dal quale si considera la batosta di Torino si possono trarre più o meno soddisfacenti conclusioni, ma in ogni caso calza a pennello la frase ormai storica che suggella le catastrofi canarine: “il Modena ha pagato da gran signore” e… senza preoccuparsi troppo di verificare il conto, aggiungiamo noi riferendoci alla nebulosa partita di Milano.